Consigli per l'Acquisto di una barca!
"Cara, domenica andiamo al mare per decidere della barca dei nostri sogni? Partiamo la mattina, arriveremo per l'ora di pranzo, buon ristorante e andiamo al porto dove c'è chi ci aspetta per farcela vedere".
Era il 2007 quando sentivamo discorsi di questo genere. Altri tempi? Aveste ragione forse, ma c'è ancora qualcuno che ha di questi problemi, vi assicuro...
Ecco come potrebbero essere le premesse di un acquisto di cui potreste pentirvi non poco..
L'acquisto di una barca non è meno impegnativo di una giornata di lavoro in cui dovete fare una scelta importante. A meno che, la barca dei vostri sogni valga meno di otto ore di lavoro. A quel punto significa che davvero non guadagnate poco e quindi potete fare a meno di questi consigli.
Non recatevi al porto con moglie e figli contenti e convinti da subito che quella sia la barca giusta per voi! Ci penserà il venditore a portarvi in questa direzione, state pur certi ...
Quello che occorre fare, anche se non è cosa semplice, è chiudere in un cassetto le vostre emozioni, e magari chiedere al proprietario di lasciarvi soli. Le cose sono in ordine crescente di difficoltà per cui cominciate dalla prima.
La calma dovrebbe favorirvi un ordine logico di verifiche da eseguire.
Un atteggiamento asettico serve a non farvi perdere lucidità mentale.
Una cosa importante è verificare che l'unità sia marcata CE. Se l'unità fosse infatti importata da paesi extracomunitari e non omologata CE potreste avere qualche grattacapo...
Barca ormeggiata, cosa controllare?
ESAME ESTERNO
Prima di salire a bordo, munito di bloc notes e macchina fotografica, eseguo un esame della parte emersa dell'imbarcazione (opera morta). Qui verifico la presenza di urti che possono derivare da approdi fatti "alla garibaldina" e differenze di lucidità del gelcoat che possono nascondere stuccature. Un'occhiata in prossimità della linea di galleggiamento (bagnasciuga) mi dà l'idea di come può presentarsi l'opera viva (stato della carena) e quindi stimare da quanto tempo la barca è in acqua. In ogni caso chiederò a quando risale l'ultima mano di antivegetativa.
A prua devo valutare presenza e stato dei gavoni, del salpancora, dell'ancora e del calumo di fonda. Non dimentico uno strattone al pulpito di prua per verificare il suo fissaggio.
ESAME ENTROBORDO
Dalla banchina alla passerella, dalla passerella al pozzetto. Comincio da qui a guardarmi intorno: metri quadrati disponibili (in funzione delle nostre esigenze), razionalità degli spazi, degli alloggi per le dotazioni di sicurezza obbligatorie e consigliate (cime, cinture di salvataggio, zattera salvagente, segnali di soccorso etc).
Ci sono tutte le dotazioni? Vedasi tabella ministeriale che le elenca in funzione della distanza di navigazione. Controllo anche la loro scandenza.
Poi, uscendo dal pozzetto per recarmi a prua, considero la praticità dei passavanti, la collocazione e solidità di tientibene e battagliola. Sempre con un occhio critico: se il passaggio è difficoltoso a barca ormeggiata (quindi in assenza di onda), in navigazione il tutto può soltanto peggiorare.
Meglio un bel ponte rivestito in teak oppure un semplice passavanti bianco con antisdrucciolo? Personalmente preferisco il secondo: perdo qualcosa in termini estetici per risparmiare tanto a livello di manutenzione e trattamenti.
ESAME DELLE CABINE
Le esigenze di abitabilità sono molto personali e quindi da valutare caso per caso: devo chiedermi se mi serve una barca che faccia da appartamento al mare o mi basta qualcosa di più spartano da utilizzare come ripostiglio o poco altro. A parte questo (oltre che al gusto personale), dobbiamo ancora una volta essere lucidi, freddi e razionali. Non facile avendo davanti il sogno della propria vita, giusto?
Qui le parole chiave sono: spazi, accessi (porte, scale, dislivelli), luminosità (naturale ed artificiale), aerazione (naturale e forzata), finiture specifiche per la navigazione come fermaporte e spondine antirollio sui ripiani. Un consiglio per verificare la razionalità degli interni: provate a fare un giro al buio. Ricordiamoci anche in questo caso che un giudizio dato a barca ormeggiata è suscettibile di peggioramento con i movimenti oscillatori tipici dell'assetto di navigazione (specie con mare formato).
ESAME DELLA PLANCIA
In plancia comando devo controllare la disposizione dei comandi più importanti del governo dell'imbarcazione. Certe barche si governano meglio stando seduti anziché in piedi. Questo però potrebbe essere penalizzante durante l'effettuazione di manovre in porto perché da seduti non si gode della visuale che si avrebbe in posizione eretta. La parola d'ordine quindi è visibilità in tutte le direzioni (da seduto e da in piedi) ed ergonomia.
ESAME SALA MOTORI
Se dimensionamento e funzionamento dei motori sono valutabili solo in navigazione, da subito possiamo verificare l'accessibilità del vano motori (sala macchine per grandi yacht), la facilità di ispezione e la manutenzione ordinaria e straordinaria. Per quest'ultima si consideri la fattibilità dell'eventuale sostituzione motore senza fare interventi troppo invasivi/distruttivi sullo scafo. Anche le ore motore sono un chiaro indicatore dello stato d'usura della barca. Circa lo stato di conservazione dei motori devo porre particolare attenzione a tracce d'olio, di carburante e presenza d'acqua che potrebbe derivare da una non più perfetta tenuta dell'astuccio (presa a mare) della trasmissione in linea d'asse.
Ultima cosa da verificare, sempre a barca ferma, è il sistema di ventilazione forzata per espellere i vapori di carburante.